Palazzina di Caccia di Stupinigi

Paracamino

Dati tecnici

N° InventarioSTU0805
OggettoPARACAMINO
AutoreGiovanni Crivelli, detto il Crivellino
Materia e Tecnicatela/ pittura a olio
MisureA 102.5 cm, La 128 cm, P 5.5 cm

Notizie Storico Critiche

Come documentato nel libro dei conti di Filippo Juvarra, fu lo stesso architetto siciliano a incaricare il pittore Giovanni Crivelli, detto il Crivellino, di realizzare “otto quadri per li fornelli”, ossia le tele destinate a coprire gli otto camini del maestoso Salone centrale della Palazzina di caccia di Stupinigi. Il pagamento, pari a 160 lire – venti per ciascun paracamino – è registrato il 2 ottobre 1733. Questa testimonianza d’archivio è particolarmente preziosa, poiché le notizie sulla vita e sull’attività del Crivellino sono piuttosto scarse, così come quelle relative al padre Angelo Maria Crivelli, anch’egli pittore, noto come il Crivellone. Da lui Giovanni ereditò non solo la professione, ma anche una raffinata sensibilità per la rappresentazione delle nature morte e delle scene di genere ispirate al mondo animale. Grazie a questa specializzazione, il Crivellino si affermò come uno dei maggiori interpreti del genere, molto apprezzato anche dalla corte sabauda che gli commissionò diverse opere, molte delle quali oggi conservate proprio a Stupinigi. Per i paracamini del Salone centrale vennero scelti dei soggetti in grado di ribadire la vocazione venatoria della Palazzina, attraverso nature morte dalle composizioni equilibrate e armoniose, dove Crivellino dimostra tutta la sua abilità nel raffigurare la cacciagione con estrema precisione. In tre delle tele compare anche un cane da caccia, che osserva a distanza il bottino, aggiungendo un tocco domestico e familiare.

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