Palazzina di Caccia di Stupinigi

Inginocchiatoio

Dati tecnici

N° InventarioSTU0509
Oggettoinginocchiatoio
AutorePietro Piffetti
Materia e Tecnicamadreperla/ pittura, avorio/ intarsio, avorio/ pittura, tartaruga, ottone, legno/ intarsio, avorio/ incisione
MisureA 79 cm, La 85.5 cm, P 65 cm
ProvenienzaTorino, Palazzo Reale , Moncalieri, Castello (post 1880)
MostreVenezia 1929, Mostra del Settecento Italiano, Venaria Reale 2018, Genio e Maestria

Notizie Storico Critiche

L’opera proviene da una struttura di pregadio realizzato da Piffetti tra il 1749 e 1751 per gli appartamenti del secondo piano di Palazzo Reale di Torino, allestiti per le nozze di Vittorio Amedeo III e Maria Antonia Ferdinanda di Borbone, dove tuttora è conservato un pendant completo della struttura sovrastante. L’opera si colloca all’apice delle soluzioni decorative di Piffetti sia per la molteplicità dei materiali impiegati, sia per ricca policromia degli avori incisi che si ritrovano in opere coeve come il Paliotto d’altare della Chiesa di San Filippo Neri (1749) o nella Scrivania conservata a Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano (1751). Il piano superiore riporta in una cartella rocaille il motto “Domine tu scis quia amo te” tra rami d’ulivo e d’alloro resi ad intarsio con tessere in avorio inciso e policromo, su una base interamente rivestita di tartaruga. L’inginocchiatoio venne disallestito dall’originario pregadio di Palazzo Reale probabilmente nel 1840, nel 1880 gli inventario lo documentano ancora a Palazzo Reale, mentre nel 1908 entrò a far parte del patrimonio della Palazzina di Caccia di Stupinigi nel 1908, come arredo della camera da letto della Regina Margherita nell’appartamento di levante, dove rimase e venne scelto come opera significativa e rappresentativa dell’ebanisteria di Piffetti quando la Palazzina divenne Museo dell’Ammobiliamento nel 1926.

Bibliografia

  • R. Antonetto, Il mobile piemontese del Settecento, Torino 2010, I, pp. 173-174, n. 16
  • A. Telluccini, Pietro Piffetti ebanista e intarsiatore del XVIII secolo, in “Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti”, V, 1921, pp. 56-71.
  • C.E. Spantigati, S. De Blasi, Il restauro degli arredi lignei. L’ebanisteria piemontese. Studi e ricerche, Torino 2011, pp. 99-107, 116-121.
  • C.E. Spantigati, I pregadio di palazzo Reale e l’eccellenza dell’ebanisteria, in “Le forme della meraviglia”, a cura di E. Barbero, atti del ciclo delle conferenze “Conversazioni a Palazzo”, Palazzo Reale, Torino, Quaderni di studio, 2, Torino 2014, pp. 151-164.
  • S. De Blasi, Scheda n. 93, in “Genio e Maestria. Mobili ed ebanisti alla corte sabauda tra Settecento e Ottocento”, Catalogo della mostra, Venaria Reale, Torino 17 marzo-15 luglio 2018, Torino 2018, pp. 328-329.
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