Dati tecnici

N° InventarioSTU0277
OggettoPOLTRONA
AutoreBottega piemontese,
Materia e Tecnicalegno di noce/ intaglio, legno/ intaglio/ doratura, seta/ lampasso, raso/ lanciato
MisureA 106 cm, La 76 cm, P 61 cm

Notizie Storico Critiche

La poltroncina, piccola bergère en cabriolet, leggera con un cuscino movibile per la seduta e i braccioli uniti allo schienale ovale avvolgente e intagliato, è storicamente collocata nell’Appartamento di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi come arredo delle sale del pregadio e gabinetto successivo che presentano sulle pareti la medesima tappezzeria in lampasso verde chiaro con opera in avorio formata dalle trame lanciate e dall’ordito di legatura. La decorazione del tessuto, originale e databile alla fine degli anni ottanta del Settecento, raffigura un elaborato doppio meandro delimitato da motivo a nastro che simula una cortina a disegno maculato con frange, nappe e fiocchi ad andamento verticale e che contiene alternativamente una lira su tralci di rose e un vaso di fiori. La tappezzeria è riconoscibile negli inventari napoleonici della palazzina. Nell’ultimo inventario settecentesco (1780) le stesse sale e arredi erano invece rivestiti con tessuto diverso, in péquin giallo. La struttura lignea della poltroncina è riferibile ai lavori di riallestimento degli appartamenti della palazzina della fine anni ottanta del Settecento che interessarono l’entourage degli intagliatori attivi insieme a Bonzanigo. La spalliera è sormontata da una piccola testa di putto coronato di fiori che si erge da un serto di foglie di mirto. Gli intagli dello schienale raffigurano un raffinato e minuto intaglio geometrico romboidale e a perline con fiore all’interno e piccole foglie sul bordo perimetrale che continuano sui braccioli e sul contorno della seduta. Le gambe sono corte, scanalate e decorate con un intaglio a foglie più sinuoso. Mallè (1968, pp. 288-289) pubblica la poltroncina con il suo pendant, due sgabelli e due sedie della medesima serie collocate nella saletta esagonale, dove si conservano le due poltrone oggi, posticipando alla fine del XVIII - inizio XIX secolo rispetto alla datazione 1770-1780, proposta da Gabrielli (1966, fig. 150). Gli altri elementi della serie citati da Mallè sono in cattive condizioni, oggi nei depositi della palazzina. Il pendant ha una qualità d’intaglio inferiore e più semplificato, risultato forse di uno dei molti rifacimenti o massicci interventi di integrazione documentati nel corso del XIX secolo (De Blasi 2014, p. 160)

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