Carrozza napoleonica
Dati tecnici
Notizie Storico Critiche
La carrozza fu realizzata intorno al 1805 da Jean-Erneste Getting (1766-1846), carrozziere parigino attivo per Napoleone e la sua corte, cui si deve anche la berlina usata nel 1804 per l’incoronazione imperiale a Parigi. Tra 1803 e 1815 egli costruì almeno quindici carrozze di diverso genere per l’imperatore, fra cui cinque berline di gala. Portata da Parigi in Italia, secondo alcune ipotesi non accertate, sarebbe stata compresa nella rievocazione della battaglia di Marengo (5 maggio 1805) e nel corteo per l’incoronazione a Milano di Napoleone come re d’Italia (26 maggio). Dopo il 1815 questa carrozza era sicuramente in possesso di Maria Luigia, ormai duchessa di Parma, che tolse simboli e armi napoleoniche dipinte sulle portiere e vi fece apporre il suo nuovo stemma, come è emerso dalle analisi svolte durante il restauro del 2021. Intorno al 1845 la carrozza fu acquistata dal farmacista di Alessandria Giovanni Antonio Delavo, il quale stava allestendo nella sua villa privata il museo napoleonico di Marengo, inaugurato nel 1847. Risale probabilmente a quest’epoca lo stemma imperiale dipinto sopra a quello di Maria Luigia per ‘ri-napoleonizzare’ la berlina. Questa rimase a Marengo per un secolo, divenendo una delle attrazioni principali del museo. Nel 1947 la villa di Delavo fu venduta e la carrozza finì sul mercato. Fu acquistata dall'antiquario Edilio Cavanna e nel 1953 dal sensitivo Gustavo Rol che la cedette alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Bibliografia
- Comunicato stampa e testi per esposizione alla Reggia di Venaria 2021







