Pavone e selvaggina di penna
Dati tecnici
Notizie Storico Critiche
Attivo a Milano come pittore di genere e documentato tra il 1662 e il 1730, Angelo Maria Crivelli, detto il Crivellone, si specializzò nella rappresentazione di animali e uccelli, in particolare legati al tema venatorio, ispirandosi alla produzione dei pittori fiamminghi. Presso la Palazzina di caccia di Stupinigi si conserva un gruppo di dipinti accomunati dalla raffigurazione di diverse specie di volatili inseriti in paesaggi naturali, provenienti dal castello di Moncalieri, dove sono citati sia nell’inventario del 1880 sia in quello del 1908. Il dipinto in oggetto raffigura un gruppo di uccelli di differenti specie ambientati in un paesaggio boschivo, che si apre sulla destra verso delle alture. La composizione è dominata da un pavone femmina, raffigurata con il collo eretto e lo sguardo rivolto verso destra. Ai suoi piedi si distinguono alcuni esemplari di selvaggina di penna mentre sul lato destro compaiono due uccelli di dimensioni minori, probabilmente delle beccacce. Sul margine sinistro, posata su un ramo inclinato, si nota una ghiandaia, riconoscibile per il piumaggio bruno-rosato e le piume azzurre e nere sulle ali, che introduce una vivace nota cromatica e contribuisce a definire l’ambientazione boschiva della scena.
Bibliografia
- F. Arisi, Crivellone e Crivellino, Piacenza 2004, p. 134, n. 211 (ill. p. 276)







