Decorazione pittorica della facciata

Nel quadro del rinnovamento dell’abbazia promosso dalla committenza dei marchesi di Saluzzo, si colloca anche una nuova decorazione della facciata. In questa fase, l’antico prospetto medievale fu trasformato in un’imponente facciata dipinta a simulazione di un arco trionfale a tre fornici, mediante un nuovo ciclo di affreschi, poi rimaneggiato dai restauri di Bertea all’inizio degli anni Venti. La decorazione, impostata su un impianto illusionistico di finte architetture, occupa lo spazio superiore al portico d’ingresso della chiesa. I tre archi sono incorniciati da volte a botte dipinte a cassettoni e racchiudono scene ambientate in paesaggi aperti. Nel fornice centrale, gli apostoli assistono all’Assunzione della Vergine, mentre nel fornice destro sono rappresentati in preghiera presso il sepolcro di Maria. Il fornice sinistro, organizzato secondo un’analoga suddivisione spaziale, non conserva più la raffigurazione originaria. Durante la schedatura ministeriale si è ipotizzato che l'ignoto pittore, di formazione lombarda, sia da identificarsi con lo stesso artista che realizzò il ciclo decorativo della cappella del Castello di Revello (1516-1519) e quello coevo della cappella funeraria di Galeazzo Cavassa in San Giovanni a Saluzzo.