Viticcio
Dati tecnici
Notizie Storico Critiche
Le due appliques, concepite come viticci decorativi, sono formate da un corpo centrale dal quale si diramano due bracci spiraliformi terminanti in portacandela. L’intera struttura è modellata a motivi di foglie e racemi vegetali, con una resa naturalistica che simula la flessuosità di rami intrecciati. La superficie è dipinta in verde, mentre il verso dei corpi centrali e i portacandela sono rifiniti in doratura. Ciascun portacandela, smontabile in due elementi, è composto da un porta-bicchiere formato da quattro foglioline riunite alla sommità da un anello entro cui si inserisce il bicchiere cilindrico con piattino raccoglicera. In ciascun alloggiamento è inserita una candela in legno dipinta di bianco. Per la tecnica esecutiva e la tipologia decorativa, gli esemplari sono attribuibili alla metà del XIX secolo. Permane tuttavia un dubbio d’identificazione con la coppia di candelieri da parete citata nell’inventario del 1908, ai numeri 391 D.C. (2937 D.C.) e 392 D.C. (2938 D.C.), descritta come: “Due viticci di bronzo verniciato verde, a due lumi, guerniti di foglie verdi e di fiori in porcellana di Sassonia; sono appesi ai lati di una specchiera fissa – a Lire 25 cad.”.







