Sputacchiera
Dati tecnici
Notizie Storico Critiche
La coppia di sputacchiere attribuite a Pietro Piffetti proviene dal Castello di Moncalieri ed è legata all’uso del tabacco, che veniva sputato al loro interno. Realizzate tra gli anni Trenta e Cinquanta del Settecento, le due opere presentano una sagoma romboidale dai lati arrotondati. La superficie esterna è decorata con intarsi a motivi floreali che, intrecciandosi con elementi a forma di lancette, creano un raffinato disegno geometrico. L’interno, invece, è in metallo dipinto per imitare l’aspetto della maiolica. Le sputacchiere poggiano su piedi a ricciolo, che si prolungano in una foglia d’acanto scolpita e dorata. Secondo Antonetto (2010, p. 202), gli esemplari oggi conservati presso la Palazzina di caccia di Stupinigi sarebbero in origine appartenuti al gabinetto della libreria della Villa della Regina, poiché presentano analoghi motivi decorativi degli arredi di quella sala, oltre a essere documentati negli inventari. Nel 1880 le sputacchiere risultano già trasferite al Castello di Moncalieri, come attestano gli elenchi inventariali dell’epoca, e dal 1926 fanno parte delle collezioni del Museo dell’Arredamento di Stupinigi. Per quanto riguarda la loro prima destinazione, Antonetto ricorda un pagamento di 240 lire effettuato a Piffetti nel 1740 per la realizzazione, tre anni prima, di ventiquattro sputacchiere destinate ai “Reali Appartamenti in questa città”.
Bibliografia
- R. Antonetto, Il mobile piemontese nel Settecento, Torino 2010, I, p. 202, n. 32







