Visione di Sant'Uberto
Dati tecnici
Notizie Storico Critiche
La tela fu dipinta da Vittorio Amedeo Rapous nel 1768 per decorare l'altare della cappella dedicata a Sant'Uberto, protettore della caccia. L'artista seguì fedelmente il racconto agiografico, raffigurando un giovane di alto rango, armato per la caccia e accompagnato da un cane e un cavallo, mentre si inginocchia dinanzi a un cervo con un Crocifisso tra le corna. Dall’alto, un piccolo gruppo di angeli e cherubini osserva la scena. Un disegno preparatorio, conservato presso il Metropolitan Museum di New York (inv. 1983.131.2), ripropone la stessa impostazione compositiva della pala d’altare, con lievi varianti, testimoniando l’attenzione e la cura con cui Rapous affrontò la commissione. Già attivo a Stupinigi nel 1765 per le decorazioni della sala da pranzo, con questa tela Rapous raggiunge un livello di straordinaria qualità pittorica, evidente soprattutto nella raffinata scelta cromatica.
Bibliografia
- O. Graffione, Vittorio Amedeo Rapous, in Beaumont e la scuola del disegno. Pittori e scultori in Piemonte alla metà del Settecento, a cura di G. Dardanello, Cuneo 2011, p. 115
- A. Cifani, F. Monetti, ad vocem Rapous, Vittorio Amedeo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 86, Roma 2016,







