Veduta prospettica della Palazzina di Caccia di Stupinigi dal lato del parco

Il conte Ignazio Sclopis di Borgostura realizzò diverse vedute della Palazzina di caccia di Stupinigi, sperimentando differenti livelli di incisione e policromia. Le due opere conservate nelle collezioni della Palazzina offrono una doppia visione della residenza: da un lato quella che si presenta a chi giunge da Torino, dall’altro quella che si apre verso il parco. Le due incisioni sono tradizionalmente ricondotte alle lastre commissionate nel 1773 da Vittorio Amedeo III in occasione delle nozze tra Maria Teresa di Savoia e Carlo Filippo, conte d’Artois (fratello di Luigi XVI di Francia), celebrate nell’ottobre dello stesso anno. Sul retro della veduta dal parco compare, tracciata a seppia, la data 1783, che potrebbe indicare il momento in cui furono ricavati le due immagini. Secondo Paola Astura, la veduta da Torino sarebbe invece riferibile a una nuova campagna di incisioni eseguita tra il 1783 e il 1786, destinata alla realizzazione di due quadri commissionati da Vittorio Amedeo III per il nipote, divenuto re di Napoli. È inoltre documentata almeno un’ulteriore versione delle due vedute, realizzata nel 1787 per i granduchi di Russia. Impostate su una prospettiva centrale e probabilmente derivate da disegni ottenuti con l’ausilio della camera ottica, le due opere offrono rappresentazioni complementari della Palazzina.
Nella veduta dal parco, la vita quotidiana dei giardinieri si intreccia con la presenza dei nobili che frequentano il giardino; in quella da Torino, invece, caratterizzata da un’atmosfera più composta, sono rappresentate le fasi preparatorie di una battuta di caccia. Secondo Canavesio (2007), tale soggetto confermerebbe indirettamente l’appartenenza dell’incisione alla serie eseguita da Sclopis per il re di Napoli, incentrata proprio sulle attività venatorie.