Palazzina di Caccia di Stupinigi

Ritratto di Madame Victoire di Francia

Dati tecnici

N° InventarioSTU0939
OggettoDIPINTO
AutoreJean-Étienne Liotard
Materia e Tecnicacarta/ pastello
MisureA 66.5 cm, La 55 cm
ProvenienzaColorno, Reggia, Parma, Palazzo Ducale, Moncalieri, Castello
MostreLondra 2015, Jean-Etienne Liotard, 1702-1789 (n. 54)

Notizie Storico Critiche

Jean-Étienne Liotard fu introdotto alla corte di Versailles da Maurizio di Sassonia, del quale aveva realizzato un ritratto nel 1748. Grazie a questo prestigioso contatto ottenne l’incarico di ritrarre numerosi membri della famiglia reale francese, con l’unica eccezione della regina. Tutte le opere presentano il medesimo formato (circa 63 × 40 cm) e un’impostazione coerente, con il soggetto raffigurato a mezzo busto, privo di mani e talvolta anche di braccia. Questa scelta formale, lontana dalla solennità dei ritratti d’apparato, rivela la destinazione originariamente privata dei pastelli, pensati per l’intimità della corte e per l’entourage reale. Otto di questi ritratti sono oggi conservati presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Le circostanze che li portarono in Italia non sono del tutto chiare ma loro presenza è documentata già alla fine del XVIII secolo presso la corte di Parma e in particolare nell’Appartamento della Duchessa della Reggia di Colorno. È verosimile che siano giunti qui grazie ai legami di parentela tra la corte francese e quella ducale. In particolare, si pensa a Madame Infante, divenuta duchessa di Parma nel 1748 e unica figlia di Luigi XV ad aver lasciato la Francia o al matrimonio, nel 1775, di Maria Clotilde di Borbone, sorella di Luigi XVI, con Carlo Emanuele IV di Savoia, re di Sardegna. Con l’unificazione d’Italia, tra il 1862 e il 1868, gli arredi del Palazzo Ducale furono smantellati e distribuiti nelle diverse residenze sabaude. I pastelli furono quindi riuniti nel 1861 nel Palazzo Ducale di Parma, poi trasferiti al Castello di Moncalieri e infine a Stupinigi nel 1864. Madame Victoire (Versailles, 2 maggio 1733 - Trieste, 7 giugno 1799) figlia di Luigi XV e di Maria Leszczyńska, fu cresciuta dalle suore dell’abbazia di Fontevrault e fece ritorno a Versailles nel 1749. In quell’occasione Liotard la ritrasse due volte, probabilmente perché la prima versione non incontrò il favore del re. Il duca di Luynes annotò infatti, il 26 ottobre 1749, che “tous ces portraits sont fort bien, excepté celui de Mme Victoire, dont le Roi ne fut pas aussi content”. Entrambe le versioni del ritratto sono oggi conservate alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e si distinguono principalmente per l’abbigliamento dell’effigiata, che in entrambi i casi appare raffigurata a mezzo busto, di tre quarti verso destra, con le mani escluse dalla cornice e lo sguardo rivolto allo spettatore. È dunque difficile stabilire quale fosse la versione non gradita da Luigi XV. In questo pastello, la giovane principessa indossa un abito scollato in taffetà verde pallido, impreziosito sui lati da inserti marroni e ornato sul davanti da un fiocco blu. La manica destra lascia intravedere un delicato pizzo bianco, mentre al collo porta un nastro dello stesso tessuto, annodato in un fiocco nelle stesse tonalità dell’abito. L’acconciatura, incipriata e raccolta, è adornata da un nastro coordinato decorato con un piccolo fiore bianco e nero.

Bibliografia

  • M. Roethlisberger, R. Loche, Liotard. Catalogue, sources et correspondance, Antwerpen 2008, vol. I, pp. 381, n. 172; vol. II, fig. 283
  • N. Jeffares, Dictionary of Pastellists before 1800 (edizione online)
  • W. Hauptman in Jean-Etienne Liotard 1702-1789, cat. mostra a cura di C. Baker, W. Hauptman, M.A. Stevens, Royal Academy, London 2015, p. 203, n. 54
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