Palazzina di Caccia di Stupinigi

Doppio corpo (Caccia al cervo)

Dati tecnici

N° InventarioSTU1008
OggettoCASSETTONE
AutoreAttribuito a Luigi Prinotto
Materia e Tecnicaradica di noce/ intarsio, avorio/ intarsio, legno/ lastronatura in palissandro, legno/ lastronatura in bosso, bronzo/ doratura
MisureA 223 cm, La 122 cm, P 55 cm
ProvenienzaMoncalieri, Castello , Stupinigi, Palazzina di Caccia, Appartamento della Regina, Camera da letto (post 1926)

Notizie Storico Critiche

L’arredo è stato attribuito da Viale (1963) a Prinotto su base stilistica, in particolare per l'iterazione del tipico motivo decorativo a fogliami e rami presente nelle opere attribuite all'ebanista. È databile ai primi anni Trenta del Settecento, in accordo con le impostazioni decorative realizzate nei cantieri degli appartamenti di Palazzo Reale in quegli anni. La scena centrale della ribalta, fortemente abrasa e con diffuse integrazioni, raffigura la caccia al cervo, particolare che potrebbe indicare una residenza di caccia della corte quale originaria destinazione dell'arredo, oggi ancora sconosciuta. Le cartelle mistilinee dei fianchi del corpo inferiore riprendono le partiture di ornato dei piani delle scrivanie alla "mazzarina", riconducibili a Prinotto, ma soprattutto riecheggiano le decorazioni del Gabinetto del Pregadio di Palazzo Reale, realizzate dall'ebanista torinese tra il 1732 e il 1734, dove si ritrovano anche i motivi a rametti fogliati e fioriti che campeggiano sul fronte dei tre cassetti di questo "doppio corpo". Mentre gli inserti fitomorfi in avorio inciso monocromo sono di buona fattura, nonostante le profonde abrasioni dovute a precedenti interventi di pulitura e rilucidatura, la realizzazione delle cartelle in legno più chiaro che incorniciano le maniglie dei cassetti sono meno precise e sembrano realizzate con una tecnica più approssimativa di quelle che sui fianchi ospitano il fondo in radica e il motivo a graticcia composto da petali di fiori stilizzati. Suggestiva è la collocazione che l'arredo trovò nel Museo dell'Ammobiliamento di Stupinigi nel 1926: il cassettone a ribalta con alzata fu posto nella Camera da Letto dell'Appartamento della Regina, affrescata da Van Loo, accanto alle porte e allo zoccolo dipinti da Giovan Francesco Fariano a grottesche e griglie in assoluta assonanza con l'apparato decorativo del mobile. Anche l'ultima collocazione nella Palazzina, nella Camera da letto dell'Appartamento del Re, risalente all'ordinamento curato negli anni Sessanta da Noemi Gabrielli, sembra aver rispettato questo richiamo tra arredo mobile e fisso al diffuso "gusto alla Bérain", che ebbe grande fortuna nelle realizzazioni decorative degli appartamenti dei Palazzi Sabaudi tra gli anni Trenta e Quaranta del Settecento.

Bibliografia

  • S. De Blasi, Scheda 4, in Il restauro degli arredi lignei. L'ebanisteria piemontese: studi e ricerche, a cura di C. E. Spantigati, S. De Blasi, Firenze 2011, pp. 86-92.
  • R. Antonetto, Il mobile piemontese nel Settecento, Torino 2010, I, pp. 96-97, n. 7
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