Giuseppina di Lorena Carignano e sua sorella Carlotta rendono omaggio all'altare dell'Amicizia
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Notizie Storico Critiche
Giuseppina di Lorena-Armagnac (Versaille, 26 agosto 1753 - Torino, 9 febbraio 1797) e la sorella Carlotta ( 1755 – 1786) sono rappresentate nelle vesti di sacerdotesse nell’atto di posare delle rose sull’altare dell’Amicizia. A sinistra compare Cupido che spezza il proprio arco, simbolo dei pericoli dell’amore e, più sottilmente, allusione alla condizione vedovile di Giuseppina, rimasta senza il marito Vittorio Amedeo di Carignano nel settembre del 1780. La scena si svolge in un paesaggio boscoso dominato da alberi rigogliosi, probabilmente nel parco del Castello di Racconigi - residenza prediletta della principessa - come suggerisce la presenza del Monviso di cui si distingue il profilo sullo sfondo. Pécheux, pittore di corte molto richiesto, la ritrasse in questa composizione colta e allusiva, carica di significati simbolici che esaltano la superiorità dell’amicizia fraterna sull’amore terreno, in linea con i temi neoclassici e neoplatonici diffusi negli ambienti intellettuali tardo-settecenteschi. Secondo Giovanni Romano (1993), il dipinto può essere datato al 1779, poiché Giuseppina non mostra ancora i segni del lutto; tuttavia, la presenza di Cupido che spezza l’arco, assente nel disegno preparatorio, suggerirebbe che l’opera fu iniziata prima della morte del marito e completata successivamente, tra il 1780 e il 1781. Il dipinto risulta documentato nell’inventario di Palazzo Carignano del 1832, dove è descritto con una cornice dorata, probabilmente quella originale tuttora conservata.
Bibliografia
- V. Natale in Laurent Pécheux 1729-1821. Un peintre français dans l'Italie des Lumières, cat. mostra (Dole, Musée des Beaux-Arts), Silvana Editoriale 2012, pp. 192-193, cat. 90







