Decorazione pittorica
Dati tecnici
Notizie Storico Critiche
A differenza della maggior parte degli ambienti dell’appartamento di Levante, la Sala delle Prospettive non presenta lambriggi, ma una decorazione pittorica continua che riveste interamente le pareti. I dipinti murali, realizzati da Giovanni Battista Alberoni e dai suoi collaboratori tra il 1751 e il 1753, con un secondo intervento nel 1761, raffigurano una complessa quadratura architettonica con cornici a finto marmo entro le quali si aprono cinque grandi ovali centrali e sei sovrapporte rettangolari di dimensioni minori. In questi campi sono dipinte vedute architettoniche monocrome, nelle quali si intrecciano edifici antichi e moderni con un impianto compositivo che richiama l'esperienza maturata dall'artista nell'ambito del teatro. A tal proposito, la critica ha riconosciuto dei modelli per queste rappresentazioni proprio nelle opere di due dei principali maestri di Alberoni: Giuseppe Galli Bibiena, e in particolare le sue "Architetture e prospettive" (1740), dove le rovine classiche si fondono a costruzioni moderne, e Giovanni Francesco Costa con la sua serie di acqueforti dedicate alle rovine antiche (1743).
Bibliografia
- M. Dell'Omo, Contributo alla pittura dei soffitti nella palazzina di caccia di Stupinigi nella seconda metà del Settecento. Pittori dalla Lombardia e da Bologna, in "Arte Lombarda", 203-204, 2025, 1-2, pp. 143-146
- F. Gualano, T. Sandri, Scheda 1. La Sala delle Prospettive, in a Palazzina di Caccia di Stupinigi, a cura di E. Gabrielli, Firenze 2014, pp. 235-239







