Sacrificio d'Ifigenia
Dati tecnici
Notizie Storico Critiche
Tra l’ottobre del 1733 e il gennaio del 1734 il pittore veneto Giovanni Battista Crosato ricevette tre pagamenti per l’esecuzione dell’affresco del soffitto dell’anticamera dell’appartamento della Regina, raffigurante il Sacrificio di Ifigenia. Il soggetto, tratto dalla mitologia greca, si ricollega agli eventi che precedono la guerra di Troia. La flotta achea, pronta a salpare, era trattenuta da venti sfavorevoli. Il re Agamennone, rivolgendosi al veggente Calcante, apprese che la causa del fato avverso era l’ira della dea Artemide, offesa perché il condottiero aveva osato dichiararsi superiore a lei nell’uso dell’arco. Per placare la dea, Agamennone decise di sacrificare la figlia Ifigenia, attirandola con l’inganno al campo acheo con il pretesto di un matrimonio con Achille. Tuttavia, al momento del sacrificio, Artemide intervenne, sostituendo la giovane con una cerva e trasportando Ifigenia in Tauride, dove la nominò sacerdotessa del proprio tempio.







