Polittico

Commissionato il 29 aprile 1530 dalla Comunità di Moncalieri per la chiesa di Sant’Antonio di Ranverso, il polittico rappresenta uno degli ultimi capolavori di Defendente Ferrari. L’opera, realizzata tra il 1530 e il 1531, fu concepita come una “grande macchina d’altare”, destinata alle solenni celebrazioni antoniane e alle funzioni processionali che, in occasione della festa di Sant’Antonio abate il 17 gennaio, trasformavano l’altare in un vero e proprio teatro sacro. Il polittico è costituito da un pannello centrale, datato 1531, con l’Adorazione del Bambino, una delle iconografie più care all’artista. Negli scomparti laterali inferiori compaiono, a sinistra, Sant’Antonio abate, riconoscibile dagli attributi tradizionali – il bastone a tau, la campanella, il maiale e la fiamma – e, a destra, San Rocco, raffigurato con il mantello da pellegrino e la piaga sulla coscia. Nelle tavole superiori, a mezza figura, si trovano a sinistra San Sebastiano mentre regge le frecce del martirio, e a destra San Bernardino da Siena, con il saio francescano e il trigramma “IHS”. La predella, come previsto nel documento di commissione, presenta sette episodi della vita di Sant’Antonio abate. La cassa lignea, rifatta in epoca moderna, è dorata e decorata con lesene e capitelli scolpiti; nella cimasa campeggia il Cristo risorto che esce dal sepolcro, affiancato dagli stemmi della Comunità di Moncalieri, committente dell’opera. Le ante laterali, dipinte su entrambe le facce, completano il polittico: all’interno, sull’anta sinistra, sono raffigurati San Maurizio e San Girolamo, mentre su quella destra Sant’Antonio e San Paolo eremita che dividono il pane e, in basso, San Cristoforo che traghetta il Bambino Gesù. Sul retro compaiono a monocromo la Visitazione, l’Annunciazione divisa in due tavole e l’Adorazione dei Magi.